“Dalla linea retta e dal cerchio venne alla luce la prima produzione e la più semplice rappresentazione delle cose, sia di quelle esistenti, sia di quelle che sono nascoste sotto il velo della natura“
Monas Hieroghlyphica - Teorema I, John Dee
KU_The empty body, or the place where to operate informations and transformations
è un’ luogo utopico di ricostruzione simbolica della corporeità dell’opera d’arte e dell’artista. Nel titolo, il concetto di vacuità, Ku in giapponese, si declina col concetto di vuoto della fisica quantistica, visto come « luogo » in cui tutti i possibili coesistono in uno scambio incessante di informazioni e trasformazioni.
I visitatori sono invitati ad entrare in uno spazio espositivo in cui l’opera esposta non è più percepibile nella sua forma materiale ma solo in una sua « ricostruzione » sintetizzata e videoproiettata dentro una lightbox.
Il visitatore potrà vedere solo l’impronta del suo campo vibrazionale in forma di immagini video, una rielaborazione artistica dei frames ottenuti con un tipo di telecamera che puo’ filmare il campo vibrazionale/elettromagnetico del soggetto filmato.
La figura dell’artista mentre presenta una performance è presente ma è privata della sua dimensione corporea, l’immagine è de-materializzata e ricostruita seguendo lo stesso processo applicato all’opera esposta.
Il suolo è mappato a terra dalla Monade geroglifica di John Dee, simbolo ermetico e matematico dell’unità dell’universo,
Al centro del cerchio della monade di Dee una cima da ormeggio . A riempire lo spazio, un sound design costruito con i suoni per noi più ancestrali ; il battito del cuore e rumori di organi in movimento trasposti in una dimensione “altra” dalla presenza ingombrante di suoni sintetici.
Ku_The empty body è’ una (ri)costruzione poetica del corpo smaterializzato attraverso la trasformazione dello spazio espositivo in un “laboratorio” post-umano, in cui entità organiche vengono de-strutturate alla ricerca della loro essenza originaria.
In collaborazione con Simone Pucci per la mappatura dello spazio e le rielaborazioni video, e con Piermarco Lunghi per il sound design.