The Innocents
Project rooms
2023
Il progetto esplora il senso filosofico del nascere seguendo le questioni archetipali che lo riconducono all’idea di Origine.
L’Origine è qui intesa come un tempo senza inizio e un punto di unione tra l’essere umano e l’universo, aspirazione all’infinito e fondamento comune. Rappresenta il luogo di tutti i possibili, l’istante della creazione che si ripete all’infinito e contiene una quota di eternità. L’Origine coincide con l’universo e segna l’incipit di ogni istante.
The Innocents si sviluppa concettualmente richiamando l’esoterismo e l’alchimia, l’Antico Testamento (Genesi) e la simbologia del corpo, contrapponendo a questa indagine ancestrale l’Intelligenza artificiale, intesa come simbolo delle potenzialità ancora inesplorate dell’essere umano.
Attraverso una narrazione visiva che si dipana in diversi luoghi, l’artista offre allo spettatore un’esperienza immersiva e ipnotica.
Lo spazio d’esposizione è concepito come uno « spazio-specchio », dove luce, materie e oggetti dialogano con installazioni, video e performance per creare un’opera totale.
Progetto realizzato su commissione del Festival Arti Vive, edizione 2023 – Soliera (Mo), nelle sale del Castello Campori, a Habitat e negli spazi urbani di Soliera.
The Innocents
Performance
Dall'esperienza laboratoriale nasce una performance che si compone di più atti, un poema visivo ispirato in parte all'opera cinematografica "Sayat Nova" di S. Paradjanov, che ritualizza e teatralizza alcuni dei temi presentati nella mostra.
Sette "luoghi" situati in diverse parti della città (Soliera, MO), in periferia e nella natura, così come all'interno dello spazio prescelto, ospitano sette atti, sette temi che sviluppano il tema dell'Origine.
Gli atti sono delle scene in movimento, create da attori e comparse: la scenografia si compone e scompone, dando vita ad immagini che si trasformano in riti, in visioni e in alcuni casi sono finalizzate alla creazione di installazioni effimere.




Video 1 ATTO I (Nero Fuoco. L'Opera al Nero) e ATTO II (Guardare senza occhi o Lo Spazio atemporale)
Video 2 ATTO V (L’infinito senso delle cose o La nascita della forma) e ATTO VI (Conversione della terra. L’Opera al Rosso)
Laboratorio condotto da Antonella De Sarno
Performance, opere e installazioni di Antonella De Sarno
Assistenza e Costumi Elena Fumagalli
A cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
Collaborazione Marina Sternieri
Performers: Chiara Bea, Elena Birmani, Cinzia Boschi, Ivan Cattini, Andrea Cenci, Martina Corradi, Serafina Cotugno, Tania Denti, Mariangela Diana, Gianni Di Milia, Elena Fumagalli, Umberto Giorgione, Eleonora Grattini, Martina Lugli, Francesca Magnani, Maria Laura Martinelli, Yasmine Mjidila, Silvia Piccinini, Cinzia Scauri, Ines Sirianni, Marina Sternieri, Tamara Tassinari. Foto di David Nicastro Video di Timothy Khachouf
Con la partecipazione straordinaria di Serafina Cotugno per l’installazione video The Birth, dei bambini Vittoria Anna Sandri, Zaira Orsola Sandri, Ludovico Di Milia, Lorenzo e Francesca Perfetti e dei musicisti jazz Riccardo Cocetti (batteria) e Manuel Caliumi (sax) per gli Atti V e VI